Vigneti - Nerominiera

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Vigneti

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Parlare delle nostre vigne significa raccontare come tutto è iniziato. Tradizionalmente quando si voleva impiantare una vigna si andava a cercare i tralci da qualche  amico o parente che già aveva un vigneto. Così, anche mio padre ha deciso di chiedere ad uno zio "tziu Deidda" se gli poteva dare dei tralci. Il vigneto dello zio era stato impiantato nei pressi di Medau Desogus fin dai primi anni del '900. I vigneti di quell'epoca e cosi anche i nostri odierni, non erano monovarietali, ma erano costituiti da una varietà prevalente, in questo caso S'axina de Spagna (oggi denominata Carignano), e poi da altre varietà, sempre autoctone, come la Monica, il Bovale, e la Carenisca.

Dai tralci del vigneto di "tziu Deidda" nasce il nostro primo vigneto con prevalenza di Carignano e una piccola percentuale di Monica. Successivamente nel 1968 e nel 1970 gli altri vigneti impiantati sono nati da una selezione di tralci del primo vigneto. L'allevamento ha naturalmente seguito le conoscenze dell'epoca, quindi alberello con due o tre speroni e potatura corta con due gemme produttive e una dormiente. La possibilità di superare i 50 anni di età, senza reinpiantare le vigne, è da attribuirsi all'utilizzo di due tecniche tradizionali di ripristino delle fallanze, tipiche dei terreni sabbiosi. La prima, denominata "a Pertia Furada" (a tralcio rubato), consiste nel sotterrare un tralcio della pianta e farlo riemenrgere nel punto in cui manca un ceppo; la seconda, denominaa "a Fundu Croccau" (a ceppo sotterrato), consiste nel sotterrare un ceppo intero i cui tralci vanno a ricostituire i diversi ceppi mancanti.
Oggi i nostri vigneti si presentano con i segni del tempo che è passato, ma ogni nuova annata ci vede impegnati a mantenerli in vita a testimonianza delle nostre radici e del nostro passato che guardano al futuro.

 
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